domenica 9 febbraio 2020

Non solo calcio

Inaspettata sconfitta della Juventus di Sarri che, al Bentegodi, si lascia rincorrere, acciuffare e superare dal Verona di Ivan Juric. Bianconeri che, dopo aver colpito due pali nel primo tempo e chiuso sullo 0-0 all'intervallo, hanno trovato il gol del vantaggio con un azione personale di Cristiano Ronaldo. Verona che, solido e galvanizzato dal pubblico, ha spinto sull'acceleratore trovando il pareggio al 76' con il neo acquisto Borini. Poi la rimonta con Pazzini, abile a sfruttare il rigore concesso ai clivensi per il tocco di mano di Bonucci in piena area di rigore. Festa grande in casa Verona, per Sarri invece più di un grattacapo. -tuttonapoli.net-


Missione continuità. Il Napoli ha l'occasione di portare a quattro le vittorie di fila, ospitando il Lecce in un San Paolo che presenterà quasi 50mila spettatori a dimostrazione di un entusiasmo ed una fiducia ritrovata intorno alla squadra. Gli azzurri devono confermare l'inversione del trend anche a Fuorigrotta, dove quest'anno hanno avuto i più evidenti problemi di equilibrio, per sfruttare un altro turno in cui molte delle squadre che precedono sono attese da match molto complessi. Non a caso il Napoli battendo il Lecce troverebbe la seconda vittoria interna di fila in campionato che manca dall'inizio della stagione (superando Brescia e Verona)

La squadra di Gattuso però non dovrà sottovalutare il Lecce di Liverani, recentemente premiato con la panchina d'argento, reduce dalla goleada al Torino e più in generale da un calcio propositivo, giocando bene anche dal basso col portiere. Una filosofia di gioco che, nonostante i limiti tecnici, permette alla squadra di avere al momento tre punti di margine sulla terzultima grazie ad ottime partite anche con le big. La squadra di Liverani infatti è tra le poche ad aver fermato sul pareggio sia la Juventus che l'Inter.

PRECEDENTI - Sorridono naturalmente al Napoli: gli azzurri hanno vinto cinque delle ultime sette sfide contro il Lecce in Serie A e le ultime tre consecutivamente. Delle 10 trasferte giocate sul campo del Napoli, il Lecce ne ha vinta soltanto una e risale al marzo del ’98, segnando quattro reti in quel match ad un Napoli disastrato: quella gara è anche il record di gol esterni della storia dei pugliesi. Il Napoli, inoltre, è imbattuto da 25 gare casalinghe contro le neo-promosse (solo vittorie nelle ultime 15 gare).

LE ULTIME SUL NAPOLI - Gattuso deve valutare la condizioni dei recuperati e l'infrasettimanale delicatissimo con l'Inter, ma in conferenza annuncia la presenza di Koulibaly, in coppia con uno tra Manolas e Maksimovic, con Di Lorenzo a destra e Hysaj che potrebbe far rifiatare Mario Rui. A centrocampo non è ancora al top Allan e quindi di nuovo Lobotka nel terzetto stavolta con Demme e Zielinski. In attacco Politano è favorito su un Callejon non brillante, così come Milik parte avanti rispetto al rientrante Mertens.

LE ULTIME SUL LECCE - Oltre a Gabriel, Farias e Tachtsidis, Liverani dovrebbe rinunciare anche a Babacar, Meccariello, Shakhov e Saponara che oggi non s'è allenato. Davanti al portiere Vigorito solita coppia Rossettini-Lucioni con Rispoli a destra e Donati a sinistra. A centrocampo, con i nuovi acquisti Deiola e Barak è favorito Petriccione sull'acciaccato Majer. In attacco Mancosu per supportare la coppia Falco-Lapadula.

NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Hysaj; Lobotka, Demme, Zielinski; Politano, Milik, Insigne. All. Gattuso
Ballottaggi: Koulibaly-Maksimovic 55%-45%, Hysaj-Mario Rui 60%-40%, Politano-Callejon 51%-49%, Milik-Mertens 55%-45%

LECCE (4-3-1-2): Vigorito; Rispoli, Rossettini, Lucioni, Donati; Deiola, Petriccione, Barak; Mancosu; Falco, Lapadula. All. Liverani
Ballottaggi: Petriccione-Majer 55%-45%, Mancosu-Saponara 60%-40%

ARBITRO: Giua di Olbia (Galetto-Rocca, IV: Fourneau, VAR: Abisso, AVAR: Del Giovane)

Diretta Tv su Sky Sport e diretta radiofonica su Kiss Kiss Italia. Diretta testuale con ampio pre e post-partita su Tuttonapoli.net -Tuttonapoli.net-



Tra Dries Mertens e il Napoli c'è ancora parecchia distanza per quel che riguarda il rinnovo di contratto. L'attaccante belga il prossimo giugno vedrà scaduto il suo accordo con il club azzurro e già da tempo si sta ragionando su un prolungamento. Per La Gazzetta dello Sport, però, è difficile che si arrivi ad una intesa, pertanto l'ex PSV starebbe correndo veloce verso l'addio la prossima estate.

DETTAGLI - La Rosea fa sapere che da 'Ciro', come ormai lo chiamano affettuosamente tutti i napoletani, sarebbe arrivata una richiesta di 7,5 milioni di euro all'anno d'ingaggio per le prossime due stagione. Di fatto, quasi il doppio rispetto al salario attuale. Di par suo, però, De Laurentiis non avrebbe alcuna intenzione di accontentarlo e non vorrebbe spingersi oltre i 4 milioni annui - stesso stipendio di ora - più un altro milione di bonus per le prossime due stagioni. L'impressione - si legge - è che le strade si separeranno.-tuttonapoli.net-


Sono state appena annunciate le formazioni ufficiali di SPAL e Sassuolo, pronte a sfidarsi sul terreno di gioco del Mazza per il 23° turno di Serie A. Queste le scelte nel dettaglio di Semplici e De Zerbi, fischio d'inizio del match alle ore 12:30:

SPAL (3-5-2): Berisha; Tomovic, Vicari, Bonifazi; Strefezza, Dabo, Missiroli, Castro, Reca; Di Francesco, Petagna. All.: Semplici.

Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Romagna, Ferrari, Kyriakopoulos; Obiang, Locatelli; Berardi, Traorè, Boga; Caputo. All.: De Zerbi.-tuttonapoli.net-

Non c'è soltanto il Napoli sulle tracce di Marash Kumbulla. Stando a quanto riferito da Tuttosport, ieri sera al Bentegodi erano presenti emissari di Manchester City, Manchester United, Eintracht Francoforte e Borussia Dortmund. Tutti pazzi per il centrale classe 2000 dell'Hellas Verona, autore di una bella prestazione contro la Juventus.-tuttonapoli.net-


ROMA – Ora che è finito si può dire che il Festival di Sanremo 2020 è stato quello dei record di ascolti. Lo share della finale è stato il più alto dal 2002, quando a condurre c’era sua maestà Pippo Baudo, quando non esisteva il digitale terrestre e le piattaforme private (di alta qualità) non erano così diffuse come oggi.

Quindi onore al merito per Amadeus e Fiorello, che nella serata conclusiva hanno superato il 60% di share medio, con punte ben oltre il 70%. Numeri cha fanno gongolare la Rai, che prima della kermesse si preoccupava degli ascolti in chiave raccolta pubblicitaria. Numeri che saranno il prologo a un Amadeus bis nel 2021: il conduttore si è già mostrato possibilista, mentre Fiorello ha chiuso all’ipotesi, parlando di un improbabile appuntamento dal podologo. Sarà così o sarà l’ennesima strategia di marketing televisivo?La media share della serata finale della 70^ edizione del Festival di Sanremo è stata la più alta dal 2002 in poi. Ieri ha registrato il 60,6%, quell’anno la serata conclusiva del Sanremo condotto da Pippo Baudo con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere registrò il 62,66%.  E’ stato di 11 milioni 476mila spettatori e share del 60,6% l’ascolto medio della serata finale del 70^ Festival di Sanremo, in onda su Rai1. Lo scorso anno la media spettatori fu pari a 10 milioni 622mila e quella share 56,5%, quindi questa edizione si congeda con un risultato in crescita.

I numeri di prima e seconda parte.
Ieri la prima parte della serata finale del 70° Festival di Sanremo, in onda su Rai1 dalle 21.32 alle 23.52, è stata seguita da 13 milioni 638mila spettatori con share del 56,8%, con un incremento rispettivamente di 1 milione e 509mila e di 3,7 punti percentuali rispetto allo scorso anno.

La seconda parte, in onda dalle 23.57 all’1.59 (la trasmissione è andata ben oltre ma è a quell’ora che si ferma la rilevazione Auditel), è stata seguita da 8 milioni 969mila spetatori con share ddel 68,8%, in crescita rispettivamente di 575mila spettatori e di ben 12,3 punti percentuali.

Picco di ascolto e picco di share.
Il picco di ascolto per numero spettatori nella serata finale del 70° Festival di Sanremo si è avuto alle 21.45 con 15 milioni 367mila quando c’è stato scambio di battute tra Amadeus e Fiorello in procinto di presentare in gara Irene Grandi. Il picco di share all’1.38 ed è stato pari al 76,8%. (Fonte Agi).

ROMA – E’ Diodato, con il brano Fai rumore, il vincitore del Festival di Sanremo 2020. Al secondo posto Francesco Gabbani, con Viceversa; al terzo i Pinguini Tattici Nucleari, con Ringo Starr. Ma anche in questa settantesima edizione c’è una piccola polemica (subito spenta dai protagonisti) sulla classifica finale: Gabbani ha vinto infatti al televoto (come Ultimo l’anno scorso), ma il verdetto del pubblico è stato ribaltato da sala stampa e giuria d’onore.

Festival di Sanremo 2020: classifica finale dietro Diodato.
Questa la classifica generale dal 4/o al 23/o posto. 4) Le Vibrazioni 5) Piero Pelù 6) Tosca 7) Elodie 8) Achille Lauro 9) Irene Grandi 10) Rancore 11) Raphael Gualazzi 12) Levante 13) Anastasio 14) Alberto Urso 15) Marco Masini 16) Paolo Jannacci 17) Rita Pavone 18) Michele Zarrillo 19) Enrico Nigiotti 20) Giordana Angi 21) Elettra Lamborghini 22) Junior Cally 23) Riki
Diodato si aggiudica con il brano Fai rumore il Premio della Critica intitolato a Mia Martini, per la sezione Campioni. Diodato ha conquistato 46 voti su 142 per il premio dedicato a Mimì. Ventisette voti per Tosca, 17 per Rancore. Centoquarantadue i voti validi. Diodato si aggiudica anche con il brano Fai rumore il Premio della Sala Stampa Radio, Tv e Web Lucio Dalla, per la sezione Campioni. Il cantautore si è affermato con 25 voti. Al secondo posto Francesco Gabbani con 15 voti, al terzo Pinguini Tattici Nucleari con 13.

E’ Rancore per il brano Eden a vincere il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo, assegnato dalla Giuria degli esperti.

E’ Tosca per il brano Ho amato tutto, a vincere il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale, assegnato dall’Orchestra del Festival.

Il brano Viceversa di Francesco Gabbani si aggiudica il premio TIMMUSIC, attribuito al brano in concorso più ascoltato in streaming sulla piattaforma TIM dedicata alla musica digitale.

Le vecchie regole.
Nell’edizione del 2019, andata in onda su Rai1 tra il 5 e il 9 febbraio, erano previsti quattro sistemi di votazione: il televoto del pubblico (via telefono fisso o mobile), il voto della giuria demoscopica (un campione statisticamente rappresentativo di 300 persone selezionate tra abituali fruitori di musica), quello dei membri della sala stampa (i giornalisti accreditati per l’edizione in questione del Festival) e quello della giuria degli esperti (personaggi del mondo della musica, dello spettacolo e della cultura).

Durante le prime tre serate – 5, 6 e 7 febbraio 2019 – hanno potuto votare il pubblico con il televoto, la sala stampa e la giuria demoscopica. Il voto del pubblico pesava per il 40 per cento e quello delle altre due categorie il 30 per cento ciascuna. Al termine della terza serata è poi stata stilata la classifica delle 24 canzoni interpretate dagli artisti in gara.

L’8 febbraio, quando ci sono stati i duetti tra l’artista in gara e un artista “ospite”, hanno potuto votare il pubblico, la sala stampa e la giuria degli esperti, al posto della giuria demoscopica. Il peso del televoto in questa occasione era stato aumentato al 50 per cento, alla sala stampa era restato il 30 per cento e agli esperti il 20 per cento.

Dopo questa serata la classifica è stata nuovamente aggiornata, facendo una media tra le percentuali di voto ottenute durante la serata dei duetti e quella delle serate precedenti.



Il giorno della finale, tenutasi il 9 febbraio, avevano potuto votare di nuovo il pubblico (50 per cento), la sala stampa (30 per cento) e gli esperti (20 per cento), e di nuovo la classifica generale era stata aggiornata, facendo una media con i voti delle precedenti serate. A questo punto le prime tre canzoni della classifica sono state messe in competizione tra loro (ed erano appunto quelle di Ultimo, de Il Volo e di Mahmood) in un’ultima votazione.

Anche in questa, il televoto ha pesato per il 50 per cento, il voto della sala stampa il 30 per cento e quello della giuria degli esperti il 20 per cento. Come anticipato, grazie al voto in particolare della sala stampa e degli esperti, Mahmood è risultato il vincitore finale della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo, con la canzone “Soldi” e con un voto ponderato pari al 38,9 per cento, contro il 35,6 per cento di Ultimo e il 25,5 per cento de Il Volo.

Le regole nuove.
Nel 2020, come promesso da Foa, le regole sono cambiate. In primo luogo è stata eliminata la giuria degli esperti, sostituita dall’orchestra (musicisti e coristi professionisti) del Festival.

Restano invece il televoto, il voto della sala stampa e quello della giuria demoscopica (sempre composta da un campione rappresentativo di 300 persone, abituali fruitrici di musica), anche se cambia il loro peso e il sistema di votazione.

Nella prima e nella seconda serata, quando sono state eseguite per la prima volta le 24 canzoni in gara (12 il 4 febbraio e 12 il 5 febbraio), ha votato solamente la giuria demoscopica.

Nella terza serata, il 6 febbraio, gli artisti in gara – che potevano scegliere di esibirsi insieme ad artisti “ospiti”, italiani o stranieri – hanno eseguito canzoni appartenenti al repertorio della storia del Festival (“Canzoni di Sanremo 70”) e ha votato solamente l’orchestra.

Nella quarta serata è ha votato la sola sala stampa, sulle 24 canzoni in gara. Di nuovo, al termine, la classifica è stata aggiornata. Arriviamo così alla quinta e ultima serata, quella della finale dell’8 febbraio, che divisa in due fasi.

Nella prima fase hanno votato: il pubblico con il televoto, che pesa per il 34 per cento, la sala stampa (33 per cento) e la giuria demoscopica (33 per cento). A questo punto è stata stilata la classifica della quinta serata e composta, ponderando i risultati con quelli delle serate precedenti, la classifica finale.

Gli artisti che occupavano le prime tre posizioni – ma non viene detto chi occupa quale, e con che percentuale di voti – sono andati alla finale e le loro canzoni votate un’ultima volta, di nuovo con un sistema misto che attribuisce al televoto il 34 per cento e al voto della sala stampa e della giuria demoscopica il 33 per cento ciascuno. La canzone che in quest’ultima votazione ha ottenuto la percentuale di voto complessiva più elevata è stata proclamata vincitrice del settantesimo Festival di Sanremo. (Fonti: Ansa e Agi).

FIRENZE – Rocco Commisso non trova pace. Dopo le polemiche contro l’arbitro di Juventus-Fiorentina, ed il botta e risposta con il dirigente bianconero Pavel Nedved, ecco la sua lite durante il collegamento tv con Sky Sport dopo la sconfitta interna della sua Fiorentina contro l’Atalanta. Commisso ha bacchettato giornalisti e opinionisti della piattaforma satellitare per alcuni commenti che ha ascoltato dopo l’ormai famoso Juventus-Fiorentina.

Commisso attacca Sky: “Troppi vostri commenti non mi sono piaciuti…”.
“Io l’italiano non lo parlo bene, so che ci sono molti italiani che lo parlano meglio di me. Parlate con me in inglese. Ci sono stati troppi commenti, specialmente su Sky, che non mi sono piaciuti. Specialmente di ex giocatori. Guardate che Sky è di proprietà americana pure, quindi lasciate stare gli americani”.Poi il patron americano dei viola ha speso parole di elogio per i suoi tifosi che anche oggi hanno incoraggiato la Fiorentina fino all’ultimo minuto: “I miei tifosi, in questi giorni sono stati i numeri uno. Speriamo di non essere multati per il tifo caldo…

Abbiamo una tifoseria fenomenale – ha detto – ma sono dispiaciuto per oggi perché la squadra ha fatto un buon primo tempo. In Coppa abbiamo battuto l’Atalanta con dieci uomini, oggi non è andata così. Contro il Bologna abbiamo subito un gol nel finale, con la Juve sappiamo come è andata” (video YouTube).

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